Roma, 28 luglio 2015 – Il ministro della Giustizia Andrea Orlando torna sul tema del ddl intercettazione in discussione in Parlamento e dell’emedamento tanto discusso presentato dal deputato Alessandro Pagano (Ncd-Udc) che prevede il rischio di carcere fino a 4 anni contro le intercettazioni “carpite in modo fraudolento con registrazioni o riprese”
Secondo Orlando “quello e un ritocco della pena possono dare una risposta compiuta a una polemica, forse eccessiva, e che comunque merita attenzione”.
Intanto alla Camera è stato depositato un nuovo emendamento Pd, a firma Verini ed Ermini, che dovrebbe far più chiarezza e prevede “che costituisca delitto, punibile con la reclusione non superiore a quattro anni, la diffusione al solo fine di recare danno alla reputazione o all’immagine altrui, di riprese audiovisive o registrazioni di conversazioni, anche telefoniche, svolte in sua presenza ed effettuate fraudolentemente. La punibilità è esclusa quando le registrazioni o le riprese sono utilizzabili nell’ambito di un procedimento amministrativo o giudiziario o per l’esercizio del diritto di difesa o del diritto di cronaca”.
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