Milano, 4 luglio 2015 – Domani è il grande giorno per il popolo greco chiamato dal premier Alexis Tsipras e dal suo governo ad esprimersi attraverso il voto referendario sull’attuazione del piano finanziario europeo come proposto dall’Eurogruppo.
Un voto assolutamente incerto quello di domani, atteso che fin ora i sondaggi danno le due probabilità alla pari. Un voto sul piano di aiuti e non genericamente sull’euro visto che il 74% vuole mantenere l’Euro come moneta nazionale.
Ieri sera grande manifestazione sia del fronte del No che si è riunito in Piazza Syntagma, sia quella del Sì presso lo Stadio Kallimarmaro. Un voto che a molti osservatori non sembra sereno e che interviene dopo una settimana durissima di mancanza di viveri e medicinali e con le file agli ATM per prelevare (quando possibile) pochi euro. Sempre in settimane tutte le agenzie di rating hanno penalizzato la Grecia.
“Lavorare e prosperare in Europa. Essere uguali tra uguali. Nessuno ha diritto di minacciare la Grecia” ha detto il premier Tsipras per il ‘no’ al referendum.
“Non lasceremo l’Europa nelle loro mani”, ha sottolineato Tsipras. “Cittadini di Atene, il nostro popolo ha provato nella Storia che sa respingere gli ultimatum”: “lunedì, qualsiasi sia il risultato, diremo no alla discordia”, ha aggiunto. “Noi combattiamo senza armi, ma con la ragione e vinceremo. I ricatti perderanno”,ha concluso Tsipras.